Un articolo di approfondimento scritto da Alessandra Radislovic, educatrice dei Cuccioli del Leone, sulle attività dei bambini nel periodo estivo tra analogico e digitale.
Tempo di vacanza, tempo da passare assieme in famiglia, che si passi al mare o in montagna può essere un’occasione in cui i bambini possono dare libero sfogo alla fantasia: la sabbia, le conchiglie, i sassolini di varie forme in spiaggia oppure le pigne, le foglie, i fiori in montagna, portano i bambini ad usare la loro immensa immaginazione per creare.
Manipolare, costruire con le proprie mani, utilizzando gli elementi naturali per inventare giochi che seguano i fili della propria immaginazione: non sono attimi di divertimento o semplice svago ma alimentano processi mentali alla base del pensiero creativo.
L’idea che esprimere la propria creatività, fare qualcosa di unico ed originale dia senso all’esistenza è un pensiero presente da sempre in educazione; nella società attuale, dominata da computer e intelligenza artificiale, dove tutta la conoscenza raggiunta dall’umanità può essere rintracciata sulla rete, le persone capaci di utilizzare il pensiero creativo e divergente possono essere avvantaggiate nello studio e successivamente nel lavoro.
L’abilità di pensiero divergente è la capacità di saper metter in atto un processo mentale esplorativo che porta alla generazione di idee originali, efficaci nella soluzione di vari tipi di problemi. Per poter mettere in atto, questo processo bisogna utilizzare l’immaginazione e la capacità di produrre liberamente immagini mentali.
Fino ai 6 anni è proprio lo spazio del gioco libero, simbolico, quello del facciamo finta che io ero e una principessa e tu eri la strega cattiva, dove lo scatolone è una barca e il letto diviene un’isola in mezzo al mare, dove si dà libero sfogo all’ immaginazione, le immagini e le emozioni legate formano il pensiero alla base della creatività. Maggiori sono le esperienze di gioco libero, più il bambino può esercitare la funzione dell’immaginazione ed avere un’attività mentale fertile e creativa.
Esplorare la spiaggia o il bosco e giocare con quello che si trova inventando storie, o costruire capanne nel giardino, arrampicarsi sugli alberi aumentando anche le capacità di coordinazione e manuali, rimangono attività centrali nello sviluppo sano del bambino.
Che esperienze permettiamo di fare ai bambini?
Spesso la paura al giorno d’oggi blocca i genitori rispetto alle scelte di cosa fare e come possono muoversi i bambini all’interno della casa o in uno spazio all’aperto. Spesso anche i genitori ricadono nella trappola delle notizie sensazionali presenti sui social dove il mondo sembra molto più pericoloso di quello in cui si è cresciuti. Si toglie così la possibilità, ai bambini e di seguito agli adolescenti, di accumulare esperienze di vita che permettano loro di trovare la propria strada nel mondo perché si è più tranquilli quando sono davanti ad uno schermo, piuttosto che lasciarli correre liberi su un sentiero o giocare sulla spiaggia con ciò che trovano.
Il dibattito tra gli esperti sull’uso dello smartphone e del tablet è ancora in corso ma sicuramente i dati raccolti sull’uso durante la pandemia, hanno già mostrato delle evidenze negative dell’uso precoce e senza controllo. Non bisogna demonizzare l’uso della tecnologia; tutti i device possono essere utilizzati in maniere creativa: quando i bambini sono accompagnati ad un uso consapevole forniscono loro un’ulteriore possibilità di esplorazione e conoscenza del mondo.
Età e tempi di utilizzo degli strumenti sono tuttavia fattori da tenere in assoluto riguardo per non bruciare le tappe e bloccare lo sviluppo dei processi cognitivi e creativi citati. Ricordiamo che il 90 per cento delle capacità del cervello si sviluppa entro i primi 6 anni di vita.
Serge Tisseron, esperto d’infanzia, alcuni anni fa già ricordava come fosse possibile diventare grandi con gli schermi digitali.
Ricordiamo anche il manifesto dei diritti dei Nativi digitali, dove viene raccontato in maniera chiara, quali sono le possibilità creative per i bambini d’oggi.
Un ulteriore modo di aprire la mente: la lettura
La letteratura di qualità può essere un mezzo offerto ai bambini, anche in età molto precoce, per esercitare la mente a rimanere aperta e flessibile, cioè creativa. Perché il libro diventi un’attrattiva per i piccoli lettori, l’intreccio del testo è fondamentale; i temi trattati possono riguardare i bambini da molto vicino oppure accendere la loro naturale curiosità per tutto ciò che non conoscono. Rimane inalterato negli anni il fascino per tutto ciò che è fantastico: streghe, draghi, fate. I grandi classici riescono a mescolare tutti gli elementi e a comunicare su più livelli.
I capolavori rimangono nel tempo perché sono in grado di costruire un dialogo profondo con chi legge.
La cultura offre le risorse simboliche per le operazioni del pensiero: percepire, immaginare, ritenere per poter poi costruire le proprie rappresentazioni mentali. L’arte narrativa è uno degli strumenti culturali che possono aiutare i bambini in queste operazioni: integrare pensieri ed emozioni ai loro vissuti quotidiani e all’incontro con ciò che li circonda.
I libri allenano questa capacità di sognare ad occhi aperti e possono nutrire l’immaginazione se sono in grado di soddisfare alcune condizioni: innanzitutto il protagonista o i protagonisti devono essere accattivanti, avere personalità complesse e creare assonanza emotiva. La storia deve favorire la perlustrazione delle complessità del mondo e delle sue contraddizioni in maniera comprensibile ma senza edulcorare i temi presentati. Se corrispondono a questi requisiti, le storie sono in grado di far avviare un’interpretazione di ciò che si è letto o ascoltato, mettendo così in atto un processo creativo. I libri possono essere usati fin da piccolissimi sia per un’esperienza fatta assieme ai genitori, sia per l’esplorazione solitaria.
Particolarmente adatti allo sviluppo del pensiero creativo sono i cosiddetti silent -book i libri senza parole. Le immagini complesse o semplici di questi volumi richiedono di rileggere più volte per scoprire il senso o i sensi del racconto, consentendo un’operazione cara a tutti i bambini che amano leggere e rileggere le storie, fino a penetrare completamente nel loro significato. Stimolano la curiosità naturale dei bambini per il mondo e portano al confronto sull’interpretazione che si dà a ciò che si vede, mettendo bambini e adulti sullo stesso piano: nessuno conosce la storia, si possono fare solo supposizioni, costruire nuovi mondi ad ogni lettura. La storia diventa un viaggio nel mondo sconfinato della fantasia.
Auguriamo a tutti un estate piena di viaggi fantastici.